venerdì 18 settembre 2009

Io qualche volta scrivo

Non so come mi sia nata questa cosa dello scrivere. Ogni tanto mi metto lì ed ho voglia di fare il punto dei miei pensieri attraverso la scrittura. Mi capita spesso in treno e non mi è chiaro come mai il luogo dove riesco a concentrarmi maggiormente sia forse quello con maggior gente attorno e con rumori di ogni tipo. Io credo che il treno abbia nel tempo influenzato la mia scrittura. Io credo che ormai il mio modo di scrivere sia venuto conformandosi all'andamento dei treni.
Scrivo di getto. Metto insieme foglietti che poi faccio fatica a ordinare. Poi correggo un sacco di volte. Mi costringo, mi stresso, il più delle volte lascio lì e non ci torno più. A volte mi sembra che qualcosa mi appartenga.
Così facendo ho messo insieme tra il 2006 e il 2007, quattro raccontini e ospitato dall'Associazione ARTeFUMETTO di Monfalcone, ho inaugurato una collana di testi a racconti per nuovi scrittori chiamata Scritti per caso, pubblicando nel febbraio 2008 il libricino di 72 pagine: R. Franco, Continuavo a guardare fuori, ARTeFUMETTO, Monfalcone, 2008 (qui sotto la copertina).



La grafica me l'ha fatta Giovanni Albini di Milano (mi scuseranno gli altri, ma è il mio amico più caro, da sempre) e a lui (che nella foto qui sotto ho immortalato in un momento di relax montano) ho fatto scrivere le quattro righe di presentazione che accompagnano il libro in quarta di copertina: "In questo testo si narra di presentimenti, di speranze disattese, di pomeriggi trascorsi in città o al mare, di esposizioni di arte contemporanea. Sempre con disincanto e autoironia. Quattro racconti a volte inopportuni, di certo profondamente sinceri" G.A..
Grazie Gio!



Questi racconti li ho fatti leggere un pò in giro, sono piaciuti a molti, qualcuno li ha capiti, qualcuno no. Qualcuno ne ha capito alcuni e altri no. Chi mi conosce, ha detto che ha riconosciuto il mio modo di pensare e di essere. Io non ho mai pensato scrivendoli di parlare di me... se è successo è stato un caso. I titoli dei racconti sono: "A stomaco vuoto", "Cinema per me", "L'attesa", "Continuavo a guardare fuori".

Non sono di quelli che dice: "Bhè sì li ho scritti per me, non ci pensavo a pubblicarli...". No, io mentre li scrivevo pensavo proprio a pubblicarli e desideravo che altri li leggessero. Li hanno letti in pochi. Spero che chi passa di qui mi chieda il volume. Mi farebbe piacere. Il costo è € 5,00, in compenso le spese di spedizione sono aggratis. Fatevi vivi. Numerosi.


Un amico, Walter Chendi di Trieste ha detto che non scrivo racconti, ma "resoracconti". In effetti sono come resoconti raccontati di situazioni, non per forza vissute, che mi sfiorano, che mi interessano, che mi fanno incazzare. In fondo Walter ha centrato in pieno il tema: credo di scrivere per fare a pugni con qualcosa, per tirare le fila, per mettere i punti sulle "i", almeno così mi sembra, è difficile dirlo, ma penso che Walter l'abbia vista lunga... (è un grande fumettista, lo trovate nei link).

Dopo questi primi resoracconti ne ho scritti altri due. Sono strani, strani anche per me. Ho deciso che li pubblicherò in queste pagine e che lo farò a puntate come si faceva un tempo nelle riviste...