martedì 12 gennaio 2010

Gli occhi gelidi della lince

Come avrete capito, se avete gironzellato tra i post precedenti, mi piace frequentare, quando posso, la Mostra del cinema di Venezia. Acquisto un biglietto per un film a caso per la Sala Grande (Palazzo del Cinema), mi faccio il giro tra i pini marittimi che circondano il piccolo village con gli stand dei venditori di dvd e simili, faccio un salto nel Palazzo del Casinò, mi apposto dietro una montagna di fans in cerca di autografo per veder passare le "star" sulla passerella, faccio una passeggiata sino all'Hotel Excelsior e poi vado in sala a vedere il film. A volte, quando non ti costringevano a recarti in anticipo in sala, facevo un pò di melina nel foyer della Sala Grande scorgendo "dal di dentro" le "star" che arrivano mentre si fanno immortalare da una folla di fotografi urlanti. Questo almeno sino al 2008, essendo le prassi nell'ultimo anno trascorso cambiate di molto (nuova passerella, arrivo dei "divi" in posizione arretrata, ecc, ecc.; chi frequenta il luogo capisce).
Nel 2006 acquisto già a Venezia (e non al Lido) un biglietto per la proiezione delle 16.00. Il film non lo conosco, ma tant'è, giusto per farci un giro. Il titolo è Infamous di Douglas McGrath. Non ci sono i programmi, quindi non so di cosa parla e con chi è. Dopo i miei giri mi reco un pò in ritardo in sala. Vi trovo un gran casino, la gente è in fibrillazione. Io mi fermo in prossimità dell'ingresso e scorgo fuori dalla vetrata Sandra Bullock. Non ci credo, poi guardo meglio: è proprio lei. Con un ragazzo, mai visto prima, che mi stava casualmente al fianco, spingiamo le porte a vetri dell'ingresso e le scopriamo apribili. Ci troviamo così all'aperto, all'ingresso della sala, in uno piccolo spazio protetto tra le porte vetrate e delle transenne, che delimitano il "red carpet". Alla nostra sinistra i fotografi su di un piccolo spalto sembrano impazziti; davanti a noi, lontano, ci sono i fans scatenati. Tutti urlano: Sandra, Sandra...! La Bullock non è lontanissima da noi. Io e il ragazzo, macchine digitali mignon alla mano, ci guardiamo, perchè la scena è alquanto strana, essendo noi lì da soli, con dentro il foyer una confusione pazzesca, davanti a noi l'inferno e una delle attrici più "carine" dello star system, travolta dalle grida del proprio nome, non molto distante da noi. Nel guardarci, io e il ragazzo, ci viene da ridere e la cosa che ci viene più spontanea di fare è quella di gridare, per scherzo, anche noi: Sandra! Una volta sola. Così. Per gioco. Insomma la Bullock cosa fa? Con tutti quelli che animavano la scena, lei si gira proprio verso noi e mi guarda dritta negli occhi. Io scatto la foto, così, un pò a caso, senza troppo zoom, senza "fuoco". Giusto il tempo, e lei guardava già altrove. Qualcuno dei guardiani di sala si accorge che eravamo lì, ci raggiunge, ci dice alcune parole non simpaticissime e ci chiede di andare in sala. Obbediamo. La sera dopo aver scaricato le foto scattate, riguardandole, mi accorgo dello sguardo dell'attrice, beffardo direi, con quegli occhi bellissimi, ma gelidi, tipici della lince consapevole dell'inferiorità della preda.

P.S. Qualche giorno fa Sandra Bullock è stata eletta in USA, star del 2009, regina del Box office, essendo arrivata prima, grazie ai film The Blind e The Proposal, nella classifica annuale della Quigley Publishing Company. Insomma la star preferita dal pubblico USA. Alla faccia della lince.
P.P.S. Infamous era un film su Truman Capote, che narra le vicende relative la scrittura del capolavoro assoluto dello scrittore americano, A sangue freddo. Nel film, assieme al protagonista Toby Jones, la Bullock era davvero straordinaria. Giornata andata bene insomma.