giovedì 17 marzo 2011

Opinioni

Un opinione per ogni argomento:
1) Siamo arrivati quindi a questo storico anniversario dei 150 anni dalla nascita del regno/stato italiano circa-unito; niente in contrario, mi sembra utile fare il punto sulle cose, riconoscere dei valori, una storia comune e collettiva, riflettere su di essa. E in effetti se guardo fuori dalla finestra e vedo i tricolori appesi ai balconi, se scorgo la gente che invade le piazze e ascolto le parole che da esse derivano, la sensazione è quella della partecipazione passionale. Sembra quasi che questo spirito collettivo, patriottico, fosse solo sopito in attesa di un'occasione. Se apro un quotidiano qualsiasi ho però la sensazione che tutta questa partecipata attività sia perlopiù la risposta ad un marketing, non convenzionale forse, ma frenetico: tricolore ovunque, anche le Superga, anche i TIC-TAC, anche lo stuoino del cesso. Mi cadono le braccia, ancora consumismo, ancora: "credevo fosse un inizio, era invece uno sprazzo!"* Sfiga! (*mi è venuta una citazione di Andrea Pazienza al contrario, sono proprio cambiati i tempi...);
2) Io sono contro il nucleare. Lo sono da sempre. Non sono preso dall'emozione del momento come qualcuno dice (per le cose del Giappone intendo. P.S. Quella del terremoto+tsunami in Giappone è una tragedia enorme, che solo a percepirla nella sua totalità non ci si sta dentro con la testa. C'è anche chi critica i giapponesi per il loro operato in questa circostanza, ma credo sia ubriaco o cose simili). Credo che l'uomo non sia capace di governare certe cose. Nel dirlo mi viene da pensare a quando si ricorda che in fondo gli aerei sono un mezzo più sicuro delle automobili; che gli incidenti sulle strade sono di gran lunga maggiori. Sì, certo, può essere vero. Ma è che quando succede agli aerei l'incidente non si chiama "incidente", bensì "disastro"! Con il nucleare è uguale! E poi che ognuno abbia la sua opinione;
3) I tagli alla cultura non credo siano sempre un male. Io odio andare a vedere una mostra, una serata teatrale, un concerto, quando scopro che l'ingresso è gratuito! Io credo che un biglietto vada sempre pagato. Io non penso che i soldi alla cultura vadano spesi per organizzare eventi gratuiti, perché sono solo un'occasione di speculazione intellettuale, e alla fine economica, da parte degli organizzatori, senza che ciò produca benefici reali. Sono contrario semmai che i biglietti (per i concerti ad esempio) costino decine di euro. Io non credo che il privilegio possa avere un costo. E' qui che i contributi devono intervenire; a fare sì che quando una persona vorrebbe vedere un concerto o uno spettacolo, o un incontro con un grande autore e non può farlo perché il privilegio ha consentito solo a certi di farlo (vuoi che il privilegio si chiami costo del biglietto eccessivo o numero limitato dei posti, ecc.), allora forse quella situazione va favorita o raddoppiata, affinché chi vuole possa parteciparvi. Certo ci saranno costi aggiuntivi, forse non si rientrerà completamente delle spese. Bene, è lì che il denaro pubblico deve intervenire. I fondi a tutti, per consentire di fare numeri solo grazie agli accessi gratuiti, non mi convince e non mi sembra etico. Io credo che la cultura abbia un costo e il pubblico debba pagare il giusto per avere qualcosa che sente come necessario. Per il resto, credo che la fame venga prima della cultura, come d'altronde dimostrano tutti coloro che fanno numero alle varie "cerimonie" culturali, in onore alla sola partecipazione al rinfresco.
(l'immagine è la foto di uno dei conigli-antieroici dell'artista di Merano, Arnold Mario Dall'O, artista peraltro di grande interesse)