domenica 3 aprile 2016

Piccole scatole emozionali n.18

Cedo alla nostalgia, avendo saputo che ieri, sabato 2 aprile, è scomparso Gallieno Ferri. Era un disegnatore incredibile che ha fatto con il suo tratto la storia di Zagor, una delle testate principali dell'attuale Sergio Bonelli Editore. All'incontro artistico e umano tra Sergio Bonelli e Gallieno Ferri si deve nel 1961 la nascita del personaggio, forse a quel tempo tra i più complessi del mondo del fumetto seriale italiano, già postmoderno allora, per i citazionismi e le trame che prendevano spunto dal cinema e la letteratura di genere. Sergio Bonelli si faceva allora chiamare Guido Nolitta e scriverà le storie di Zagor sino al 1980. Gallieno Ferri disegnerà tutte le copertine della testata (cosa di per sè già incredibile) e molte delle storie, specie all'inizio, del percorso editoriale. A me questa scomparsa suscita alcune emozioni. Zagor (assieme a Topolino) è di certo stato il primo fumetto ad avermi completamente conquistato, acquistandolo per anni, dal 1975, dal numero 122 ("Addio, fratello rosso!") e sino al suo numero 300 (il 351 della Collana Zenith). Le vicende che mi portarono a desiderare ed infine ad avere tutti i numeri precedenti a quel primo acquisto sono perlopiù legate alla nascita di una passione vera per il fumetto, che mai mi abbandonerà in seguito e che costituiscono i tasselli di quella scatola emozionale che in breve chiamerei: infanzia e adolescenza! I disegni di Gallieno Ferri sono stati per me una delle chiavi d'accesso verso un mondo intero. Oggi nel constatare una morte, mi tolgo il cappello e ringrazio. Lo ricordo con questo schizzo che mi fece al volo passandomi al fianco, mentre lui scendeva una scala e io la risalivo. Non si fermò nel vedermi porgergli il foglio, lo abbozzò mentre percorreva i cinque gradini che seguirono la sua discesa. Sono passati circa 25 anni da allora!